Direttissima al Pavione da Imèr
Imèr - Malga Agneròla - Monte Pavione - Vedèrna
aaron • 10/05/2020
Dettagli
- Sport
- Escursione
- Voto
- Difficoltà
- Escursione
- Durata
- 07:30 ore
- Lunghezza
- 17.0 km
- Vertigini
- Moderato
- Altitudine min.
- 650 m
- Altitudine max.
- 2334 m
- Dislivello +
- 1680 m
- Dislivello -
- 1680 m
- Parcheggio auto
- Vedi su Gmaps
Terreno
- 70%
- 27%
- 3%
- Bosco
- Prato
- Roccia
Stagione
- jan
- feb
- mar
- apr
- may
- jun
- jul
- aug
- sep
- oct
- nov
- dec
Sentieri
Descrizione
Il percorso che sale da Imèr alla cima del Monte Pavione è tra quelli che i locali considerano come classicissimi dato che parte dal fondovalle e può essere affrontato senza problemi anche nelle mezze stagioni. Il Monte Pavione (dal latino “papilionis” = padiglione) rappresenta la sommità principale della catena delle Vette Feltrine ed è riconoscibile per la sua iconica punta piramidale. Questo classico itinerario, piuttosto frequentato ma con dislivello non proprio elementare, porta alla sommità del Monte Pavione, da cui si può gustare un superbo panorama a tutto tondo sulla Valle di Primiero e su tutte le cime circostanti.
Il percorso parte da Imèr presso la località Cappuccetto Rosso (650 m slm) imboccando la mulattiera che conduce ai prati delle Vedèrne (Sentiero No. 736). Chi è automunito può tranquillamente parcheggiare nei pressi della rotatoria di ingresso al paese o direttamente presso la stessa località Cappuccetto Rosso. L’itinerario sale lungo la ripida mulattiera militare del Sentiero No. 736 che, seppur carrabile, presenta però pendenze rilevanti. Superato il Capitello della Pausa dedicato alla Madonna del Caravaggio, la mulattiera continua a salire e, superata sulla destra una casera e un fienile (masi di San Paolo, 1.011 m slm), giunge all’affascinante attraversamento fortificato all’altezza della cascata del Saltón de la Càora. Qui una serie di tornanti scavati nella roccia, costruiti dal genio militare dopo l’avanzata del 15 maggio 1915 a protezione della postazione di Morósna, rendono più agevole la salita della parte più alta della Val Càora. Superata la gola del Saltón, dopo una tappa d’obbligo alla fontanella dell’Acqua de Ciòda (a circa 1.200 m di altitudine, con la scritta “chi beve birra campa cent’anni, chi beve Acqua de Ciòda non muore mai”), poco prima di giungere sui prati delle Vedèrne (Pian Grant) si devia sulla sinistra, in direzione Malga Agneròla. Il sentiero nel bosco, che risale la Valle Avedón, è ben segnalato e permette di raggiungere rapidamente i margini orientali dei pascoli di Malga Agneròla (1.543 m slm). Dalla malga il tracciato continua verso il Monte Pavione sul sentiero ben segnalato che attraversa la parte più alta del pascolo, ad est dell’edificio, per poi inoltrarsi nel bosco, riprendendo il Sentiero No. 736. Sui pendii occidentali della cima, il Sentiero No. 736 attraversa una serie di piccole valli; da una di queste parte la cosiddetta “direttissima”: la via più breve di accesso alla cima, che si stacca dal Sentiero No. 736 e si inerpica verticalmente sui pendii del Monte Pavione. La traccia della “direttissima”, che consigliamo, è poco visibile, ma segnalata con una freccia alla sua partenza e con bolli rossi sulle poche rocce dove è importante trovare il passaggio giusto. Tra conche e crinali erbosi, la “direttissima” conduce direttamente alla cima del Monte Pavione. Sicuramente questa scorciatoia è riservata ai più avventurosi, dal momento che richiede un certo grado di esperienza e l’uso delle mani in alcuni passaggi; alternativamente si può giungere alla sommità semplicemente seguendo il Sentiero No. 736 e poi il Sentiero No. 817.
Il Monte Pavione (2.334 m slm) è la cima più alta della catena dolomitica delle Vette Feltrine, spartiacque tra le regioni del Trentino Alto Adige – Südtirol e del Veneto. Proprio perché facilmente riconoscibile per la caratteristica forma piramidale quasi perfettamente geometrica, il Monte Pavione è capace di attirare l’attenzione e la curiosità di chi lo osserva. Angelo Michele Negrelli di Primiero racconta infatti di essere stato attratto da quella strana montagna dalla forma regolare, tanto che nel 1780, molto prima che iniziasse l’alpinismo pionieristico, decise di scalarla con il suo amico Ferdinando Egger. La salita di Negrelli – Egger è la prima ascesa documentata al Monte Pavione, anche se probabilmente la cima erbosa era stata già risalita da pastori e cacciatori. Nei pressi della cima, inoltre, secondo una leggenda non verificata, si trova la miniera di argento più estesa del Primiero, argento che fu utilizzato per la costruzione dell’ostensorio gotico della Pieve di Primiero.
Considerata come un “must” per molti abitanti di Imèr, l’ascesa al Monte Pavione è sempre un’emozione; il paesaggio offerto dalla cima si estende dalle Pale di San Martino alle vicine cime delle Vette Feltrine e, a sud, alla Pianura Veneta. Nelle giornate più limpide è anche possibile assaporare un panorama che, allungandosi a sud sulla Pianura Padana, permette di scorgere la laguna veneta con il suo mare.
Per la discesa il tracciato segue il più battuto Sentiero No. 817. Il percorso attraversa la bellissima cresta erbosa – abbastanza esposta – che collega la cima del Monte Pavione con quella di Monsampiano (2.280 m slm) per poi scendere fino al Passo del Pavione (2.059 m slm). Giunti al Passo del Pavione, si procede in discesa lungo il Sentiero No. 736 verso Malga Agneròla, dalla quale, attraversando tutto il pascolo salendo sul piccolo colle a nord del prato, si imbocca un bel sentiero che scende in un avvallamento nel bosco a lato del crinale chiamato Spizzo Fagotto e che porta direttamente al Rifugio Vedèrna (1.324 m slm), con la sua tipica chiesetta. Dal Rifugio Vedèrna il tracciato percorre in leggera discesa la strada forestale che attraversa interamente l’altopiano chiamato Pian Grant, dai margini del quale riprende la ripida discesa sulla mulattiera militare del Sentiero No. 736 fino ad arrivare a Imèr.
Sentieri
- Dalla località Cappuccetto Rosso (650 m slm), a Imèr, imboccare la ripida mulattiera del Sentiero No. 736 in direzione Vedèrne; superati il Capitello della Pausa e il Saltón, deviare a sinistra e prendere la traccia in direzione Malga Agneròla [2h 00],
- Dai bordi dei pascoli di Malga Agneròla (1.543 m slm), continuare sul Sentiero No. 736 verso il Monte Pavione [2h 45],
- Abbandonare il Sentiero No. 736 e salire sulla traccia della “direttissima”, a sinistra, fino a giungere in cima al Monte Pavione [3h 45],
- Dalla cima del Monte Pavione (2.334 m slm), seguire in discesa il Sentiero No. 817 fino al Passo del Pavione (2.059 m slm), poi proseguire, sempre in discesa lungo il Sentiero No. 736 fino al Rifugio Vedèrna, passando nuovamente per Malga Agneròla [4h 30],
- Dal Rifugio Vederna (1.324 m slm), scendere lungo la strada forestale che attraversa il Pian Grant per poi riprendere in discesa la mulattiera del Sentiero No. 736 fino a giungere a Imèr [7h 30]. ✓