Giro del fronte sul Cauriòl
Refavaie - Passo Sàdole - Monte Cauriòl - Pala del Cardinàl
gian • 20/06/2020
Dettagli
- Sport
- Escursione
- Voto
- Difficoltà
- Impegnativa
- Durata
- 07:00 ore
- Lunghezza
- 16.8 km
- Vertigini
- Moderato
- Altitudine min.
- 1102 m
- Altitudine max.
- 2493 m
- Dislivello +
- 1570 m
- Dislivello -
- 1570 m
- Parcheggio auto
- Vedi su Gmaps
Terreno
- 60%
- 20%
- 20%
- Bosco
- Prato
- Roccia
Stagione
- jan
- feb
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- may
- jun
- jul
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- dec
Sentieri
Descrizione
Questo percorso, rivolto principalmente ad escursionisti esperti amanti di itinerari della Grande Guerra, porta sulla storica cresta di quello che fu il fronte di combattimento nel 1916 e 1917 tra l’esercito regio e quello imperiale, costituita dai monti Cauriòl, Cardinàl (Gardinal) e Busa Alta (Kaiserspitze), in un connubio tra storia, natura ed escursionismo tecnico.
Il tracciato, che parte dalla località Refavaie, si sviluppa tra le comunità di Primiero, Fiemme e Tesino, formando un percorso ad anello su sentieri non sempre ben segnalati e linee naturali affascinanti, presentando alcuni punti in cui, per mantenere l’equilibrio, è necessario l’uso delle mani sui vari appigli.
Dal Rifugio Refavaie (1.102 m slm), si percorre un breve tratto verso ovest sulla Strada Forestale Coldosé, abbandonandola dopo il primo tornante per poi prendere la mulattiera di Sàdole (Sentiero No. 320), storico percorso che univa la Val di Fiemme con il Vanói. Il largo sentiero, che presenta anche dei bei tratti in selciato, risale nel bosco di abeti in un ambiente particolarmente ricco d’acqua, con alcuni tratti che aprono la visuale a sud verso il massiccio di Cima d’Asta.
Giunti a Malga Laghetti (1.582 m slm), la visuale si apre ampia sul versante settentrionale di Cima d’Asta, con le cime minori Col del Vento a sinistra e Cima Corna a destra. Superata la malga, si procede in salita verso il Passo di Sàdole, sempre lungo il vecchio tracciato militare, passando per la verde conca della Busa di Sàdole (1.915 m slm), dove si abbandona la vegetazione per affrontare un ultimo tratto in salita lungo il vallone detritico fino a giungere al Passo di Sàdole (2.066 m slm). Dal passo, il percorso prende la “Via Italiana”, che taglia la costa del versante sud del Cauriòl Piccolo portandosi sulla cima del Cauriòl e transitando sulla sella tra il Cauriòl Piccolo e il Cauriòl, erroneamente denominata Selletta Cartèri (2.343 m slm) – l’originale selletta era sullo spallone a sud ovest del Monte Cauriòl -, su una traccia di sentiero a tratti sdrucciolevole.
La vista dal Monte Cauriòl (2.493 m slm) è spettacolare, e spazia sulle Dolomiti e sulle Alpi di Fassa; a nord si può osservare nella sua interezza la Val di Fiemme, con i paesi in fondovalle ed il Latemar sullo sfondo, a sud la Valle del Vanoi, con in fondo distinguibili il Monte Totoga che precede il crinale della Vette Feltrine, mentre ad est lo sguardo volge sulle vicine cime Cardinàl e Busa Alta (formata dalla cima “Taliana”, dalla “busa” e dal “Kaiserspitze”). Pensare oggi che questa scura piramide di roccia, strategicamente insignificante, ma fondamentale secondo le tattiche militari dell’epoca per “spezzare” quella che era una formidabile linea di sbarramento, fu teatro di quella che per la propaganda italiana sarebbe divenuta la battaglia più celebre delle “Alpi di Fassa”, con tre giorni di aspri combattimenti alla baionetta, merita una pacata riflessione.
Dalla cima del Cauriòl, il percorso prosegue a ritroso fino alla Selletta Cartèri, per cominciare un breve tratto di discesa lungo la “Via Austriaca”, che si abbandona all’altezza del primo tornante per poi procedere su una traccia poco visibile che porta direttamente sull’ampia sella ad est, tra Cauriòl e Cardinàl, chiamata Sforcèla del Cardinàl (2.217 m slm).
Dalla sella affacciata sulla Cima Paradisi, dove si possono riconoscere numerosi resti di baraccamenti imperiali, comincia il tratto più interessante e tecnico dell’itinerario. Fino alla cima del Cardinàl, infatti, non c’è un sentiero ufficiale, per cui si seguono i resti dei camminamenti degli Alpini sul lato orientale della montagna, in un percorso che diventa progressivamente sempre più tecnico. Risalito di poco lo spallone, si scende poi verso destra, ad est, dove si cominciano a vedere le prime postazioni militari degli Alpini. Si procede in leggera salita seguendo i camminamenti visibili fino a giungere in mezzo ad un complesso imponente di trincee che attraversa una forcella, a quota 2.300, e che porta direttamente su un terrazzone morenico, la storica “quota 2.318”, dove sono visibili altri tunnel e baraccamenti militari. Procedendo su una salita molto ripida a lato della cresta del Cardinàl e scavalcandola due volte, la traccia diventa sempre meno visibile per poi scomparire, lasciando spazio ad una scarpata con parecchi resti di filo spinato che permette di raggiungere la cima, di cui dal basso si scorge affiorare soltanto un piccolo bunker. La Cima del Cardinàl (2.481 m slm) è paesaggisticamente forse meno bella di quella del Cauriòl, ma molto più fortificata, con trincee e tunnel imperiali costruiti a picco sulle pareti verticali.
Il rientro dal Cardinàl segue inizialmente il sentiero, con un tratto attrezzato con corde metalliche, che porta alla sella tra Cardinàl e Busa Alta, per poi scendere lungo il vallone pietroso Busalta, tra alberi di pino mugo, ulteriori resti della Grande Guerra e corsi d’acqua. La discesa, dopo un ultimo tratto nel bosco, termina direttamente sul Sentiero No. 302. L’itinerario continua pianeggiante lungo il Sentiero No. 302 fino a giungere al bivio di Coldosè di Dentro (1.805 m slm), dove il percorso gira in discesa verso il Rifugio Refavaie, congiungendosi alla strada forestale (Sentiero No. 339, poi Sentiero No. 335) che collega Refavaie con Malga Coldosè di Sotto e Malga Fossernica, a lato del rigoglioso Rivo di Coldosè. È possibile tagliare l’ultimo lungo tornante della strada forestale seguendo semplicemente le indicazioni per Refavaie.
Sentieri
- Dal Rifugio Refavaie (1.102 m slm), prendere il Sentiero No. 320 (“Mulattiera di Sàdole”), fino a Passo Sàdole, passando per Malga Laghetti (1.582 m slm) e Busa di Sàdole (1.915 m slm) [2h 15],
- Da Passo di Sàdole (2.066 m slm), procedere lungo “Via Italiana” verso il Cauriòl, passando per Selletta Cartèri (2.343 m slm) [3h 00],
- Dalla cima del Cauriòl (2.493 m slm), tornare indietro fino alla Selletta Cartèri, per poi scendere lungo la “Via Austriaca” fino al primo largo tornante, nei pressi della Sfortcèla del Cardinàl,
- Seguire la piccola traccia fino alla Sforcèla del Cardinàl [3h 45],
- Dalla forcella (2.217 m slm), attraversare lungo le trincee degli Alpini il lato meridionale della montagna, fino a giungere alla Cima del Cardinàl [4h 30],
- Dalla Cima del Cardinàl (2.481 m slm), seguire il sentiero che porta alla sella tra Cardinàl e Busa Alta, abbandonandolo poco prima della sella per scendere lungo il vallone pietroso Busalta, fino a giungere al Sentiero No. 302 [5h 30],
- Seguire il Sentiero No. 302 fino a al bivio di Coldosè di Dentro (1.805 m slm), poi scendere lungo la strada forestale del Sentiero No. 339, poi Sentiero No. 335 in direzione Rifugio Refavaie [7h 00]. ✓