Cadin di Neva

Buse – Rifugio Boz – Cadin di Neva – Colle San Pietro

Dettagli

Località Val Noana
Caratteristiche Nèva, Pale di San Martino
Condizioni del percorso Non sempre ben visibile o segnalato
Grado di esposizione 2/5
Terreno (Bosco) 70%
Terreno (Prato) 10%
Terreno (Roccia) 20%
Terreno (Urbano) -
Lunghezza 15.5 km
Durata 6h
Dislivello positivo 1 400 m
Dislivello negativo 1 400 m
Altitudine massima 2 212 m
Altitudine minima 1 157 m
Parcheggio Macchina 46.134105, 11.880891
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Descrizione

Questo bellissimo trekking si sviluppa in un angolo abbastanza soleggiato e poco conosciuto, tra natura incontaminata e panorami sorprendenti. Il percorso parte in Val Nagaóni, alla fine della strada della Val Noana, 2 km oltre il Rifugio Fonteghi (1.100 m slm). Il parcheggio – punto di partenza si trova in corrispondenza dell’inizio del divieto di transito, in località El Bèlo (1.157 m slm). 

Dal piccolo parcheggio partono due sentieri che conducono al Rifugio Boz: il Sentiero No. 727 e No. 727A. Tra le due alternative, suggeriamo di prendere la seconda, lungo il Sentiero No. 727A, nonostante sia possibile raggiungere il rifugio anche lungo il Sentiero No. 727 (oggi strada forestale), sull’altro lato del Rio Nèva.

Giunti al Rifugio Boz (1.718 m slm), nel territorio del Comune di Cesio Maggiore (BL), si prosegue in salita per un breve tratto seguendo l’Alta Via delle Dolomiti No. 2 (Sentiero No. 801) fino al Pass de Mura (1.887 m slm). Dal passo, che offre una bellissima vista verso la Val de Canzói, la Val D’Alvìs e la cresta est del Sass de Mura (dove continua l’Alta Via No. 2), la traccia prosegue lungo il Sentiero No. 748, scendendo dolcemente fino all’attraversamento del Rio Nèva per poi risalire sul versante opposto verso ovest, fino ad arrivare su un ampio sentiero pianeggiante che fa da supporto ad un acquedotto, alla quota di circa 1.820 m slm; in questo punto inizia verso nord un sentiero in salita verso il Cadin di Nèva. Il sentiero riporta quindi verso la Sorgente Nèva, da dove parte il Rio Nèva, con le sue graziose cascate e vasche d’acqua. 

Una volta oltrepassata la Sorgente Nèva, si sale sul suggestivo Cadìn di Nèva; una conca pianeggiante che lascia ai suoi visitatori una sensazione di pace incredibile, assieme ad una vista inaspettata e spettacolare sulle Pale di San Martino che si può godere dalla Forcella Nèva (2.148 m slm), posta poco sopra la conca. Un luogo interamente da scoprire, con una terrazza che domina la Val Giasinozza e tutto il gruppo dolomitico delle Pale di San Martino.

Da Forcella Nèva il percorso riprende rientrando all’incrocio a valle dove partiva il piccolo sentiero per il Cadin di Nèva. Dal bivio, ci si ricongiunge al Sentiero No. 748, proseguendo verso sud per un breve tratto, facendo attenzione a deviare su una piccola traccia che lascia l’ampio sentiero (che porterebbe direttamente a Malga Nèva). La piccola traccia (sempre segnata come Sentiero No. 748) conduce direttamente a Colle San Pietro (1.954 m slm). Immerso nel suo pascolo grezzo, Colle San Pietro, conosciuto anche come Col de San Piero, domina la Val Giasinozza e la verde conca di Malga Nevéta. Dal colle l’itinerario procede iniziando una lunga discesa sul Sentiero No. 748 lungo crinali, costoni e tratti di bosco che offrono a sprazzi alcune visuali sulle Pale di San Martino e sulle malghe Nèva Prima e Nèva Seconda. Passata la Casera Scaorin e la località Segadure, poco a monte rispetto ai prati della località Vaticano, alla quota di circa 1300 m slm, il percorso abbandona il Sentiero No. 748 (che arriverebbe al Rifugio Fonteghi) per attraversare il letto del torrente Rio Nèva e convergere lungo la strada del Sentiero No. 727, che si segue verso sud est e consente di rientrare al punto di partenza in poche centinaia di metri.

Come nota finale, allungando l’anello proposto di circa 3 km, è possibile iniziare e chiudere il percorso presso il Rifugio Fonteghi.

 

Sentieri

 

  • In Val Noana, dalla località El BèloBuse (1.157 m slm), seguire il Sentiero No. 727A per il Rifugio Boz,
  • Dal Rifugio Boz (1.718 m slm), prendere il Sentiero No. 801 (Alta Via delle Dolomiti No. 2) verso Pass de Mura,
  • Da Pass de Mura (1.887 m slm), prendere il Sentiero No. 748 verso Colle San Pietro,
  • Deviazione verso Cadin di Neva / Forcella Neva,
  • Seguire il Sentiero No. 748 fino a Colle San Pietro,
  • Da Colle San Pietro (1.954 m slm), continuare lungo il Sentiero No. 748 in discesa per 4 km fino a giungere in località Vaticano, dove si abbandona il sentiero per scendere verso il torrente e tornare al punto di partenza lungo il Sentiero No. 727. ✓

 

NÈVA

 

  • A seconda della versione, il nome Nèva – “la montagna di Eva” – deriva dal dialetto feltrino e(g)ua (tr. acqua, zona ricca d’acqua). Da giugno a settembre, era tradizione andare a montegàr in Eva, col tempo diventato inEva, in Nèva. Da qui la zona intera è chiamata Nèva, col Cadìn di Nèva a indicare il più alto bacino di origine glaciale, da cui sorge il Rio Nèva, sovrastato dal Monte Nèva e dalle omonime Torri.
  • Dalla cartografia storica, la “Montagna di Eva” era divisa e assegnata dal Vescovo di Feltre in due feudi distinti: il mons de Eva maiori, verso il feltrino e il mons de Eva minori, dal lato di Primiero del Rio Nèva. Il territorio rimase utilizzato soltanto dalle famiglie del feltrino fino al XVIII secolo, anche se, dalla fine del XIV, secolo i due territori diventarono parte, rispettivamente, della terraferma della Repubblica di Venezia e del Tirolo Austriaco. Fino all’inizio del XX secolo, il confine attraversava proprio il bacino di Nèva. Ancora oggi si possono vedere alcuni dei cippi di confine tra Tirolo e Veneto, risalenti al XIX secolo. Il territorio subì un’ulteriore divisione con l’acquisto da parte del regolano di Transacqua di una parte della Eva minor, che diede il nome di Nèva Prima e che condusse alla formazione della Nèva di mezzo, oggi Nèva Seconda, e della Eva maggiore o Casera di Nevétta, sul lato feltrino. 
  • Nel territorio feltrino, nel periodo della II Guerra Mondiale, la Casera Nèva venne ristrutturata ad uso di malga. Acquistata in seguito dal Comune di Mezzano, nel 1970 divenne Rifugio Boz, in affitto a titolo gratuito al CAI Feltre, dedicato alla memoria di Bruno Boz, alpinista e socio del CAI di Feltre, morto per una caduta nei pressi del Passo Alvis nel corso di una battuta di caccia.

 

RIFUGIO BOZ

 

  • Situato alla base degli splendidi “Cadini” di Nèva, il Rifugio Boz è intitolato a Bruno Boz, che perse tragicamente la vita nella conca di Nèva all’età di 36 anni, cadendo in un pendio erboso nell’ottobre del 1966.
  • In seguito alla tragedia, il CAI di Feltre si impegnò nell’adattare l’edificio di Malga Nèva dapprima a Bivacco e successivamente a Rifugio.
  • Il sito dove ora sorge la malga fu individuato negli anni ‘20 del XX secolo dal CAI di Feltre; tuttavia la mancanza di fondi e la natura giuridica complessa della conca di Nèva (divisa tra due malghe “venete” di Finestra e Nevetta poste alla sinistra orografica della Val Fonda – storicamente di proprietà della famiglia feltrina dei Villabruna e successivamente del Seminario Vescovile di Feltre – e la malga “austriaca”, sul versante destro di Primiero) resero la sua realizzazione piuttosto complicata.
  • La Malga Nèva e il suo sito rialzato, dove ora si trova il Rifugio, fu realizzata su iniziativa di Don Pompeo Bertolini, che ottenne i fondi per la bonifica dei pascoli della conca di Nèva.
  • Nel 1953 la malga venne venduta al Comune di Mezzano, tuttora proprietario, che decise successivamente di affittarla a titolo gratuito al CAI di Feltre. Per la realizzazione delle opere ci fu un concorso di energie e solidarietà finanziarie straordinarie: il Comune di Mezzano mise a disposizione il materiale e si assunse l’onere finanziario per il restauro dell’edificio (gravemente danneggiato dall’alluvione del 1966); altrettanto fece il Comitato promotore con la collaborazione della Sezione CAI di Feltre per la realizzazione del Bivacco vero e proprio,  inaugurato il 26 luglio 1970.

 

Bibliografia

 

  • CAI Feltre (2002). La Montagna di Neva. Libreria Editrice Agorà.
  • CAI Feltre (2012). Andar per monti. La grande passione. Libreria Editrice Agorà.

 

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