Colverde - Vecia - Nico Gusella - Porton - Velo

Colverde – Ferrata Vècia – Nico Gusella – Ferrata Portón – Ferrata Velo

Dettagli

Località San Martino di Castrozza
Caratteristiche Dolomiti
Condizioni del percorso Visibile e ben segnalato
Grado di esposizione 5/5
Terreno (Bosco) 30%
Terreno (Prato) -
Terreno (Roccia) 70%
Terreno (Urbano) -
Lunghezza 19 km
Durata 10h
Dislivello positivo 1 682 m
Dislivello negativo 1 682 m
Altitudine massima 2 680 m
Altitudine minima 1 515 m
Parcheggio Macchina 46.263857, 11.805294

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Descrizione

Quest’itinerario dallo sviluppo insolito, sebbene passi per i luoghi più visitati delle Pale di San Martino, è rivolto agli escursionisti esperti amanti delle vie ferrate dolomitiche. La sua lunghezza (19 km), le quattro ferrate – due delle quali abbastanza impegnative – e gli oltre 1.500 m di dislivello sono sufficienti a suggerire che è altamente sconsigliato a chi affronta l’escursionismo a livello puramente amatoriale. 

Il percorso, che parte da San Martino di Castrozza, dopo un primo tratto di trasferimento, porterà gli escursionisti ad immergersi in luoghi e sentieri tra i più suggestivi delle Pale di San Martino ed in generale delle Dolomiti, formando un anello che si sviluppa in senso orario attorno alla Cima di Ball (2.802 m slm), intitolata al famoso politico naturalista ed alpinista irlandese John Ball che nel 1869, insieme al compagno Leslie Stephen, conquistò per la prima volta la cima.

Nella descrizione del percorso sono indicate alcune deviazioni, che faciliteranno gli escursionisti ad avere delle “vie di fuga” nel caso in cui le condizioni meteo non fossero clementi o la stanchezza fisica non consenta di completare il percorso.

Il tracciato parte dalla località Colverde, alla base dell’omonimo impianto di risalita, a nord di San Martino di Castrozza. Il primo tratto di trasferimento si svolge lungo il Sentiero No. 702, una comoda strada sterrata. Dopo circa un chilometro e mezzo, giunti al primo incrocio, si prosegue lungo il Sentiero No. 721, una delle classiche vie – a nostro parere la più bella, tecnica e scenografica – di accesso al Rifugio Velo della Madonna. Lungo questo tratto si passerà ai piedi della magnifica Val di Roda, lungo un sentiero mai troppo ripido che, tra l’ombra del bosco e l’inizio delle rocce, in circa un’ora e mezza porta all’attacco della prima ferrata: la Ferrata della Vècia (Sentiero No. 739B)

Abbandonato il sentiero che porta al Rifugio Velo della Madonna, aiutati dalle moltissime staffe presenti nella ferrata, si risale la ripida parete di quella che sarà la più corta e facile ferrata di giornata. La Ferrata della Vècia permetterà di arrivare ai piedi di un lungo pendio ghiaioso che punta dritto verso l’apertura del Portón (2.526 m slm), spartiacque di una catena che non si oltrepassa ma che sarà ritrovata qualche ora dopo verso la fine della vostra escursione. 

Dalla Forcella Portón (2.460 m slm) comincia l’anello attorno alla Cima di Ball. Abbandonato il Sentiero No. 739B, si prosegue a sinistra, verso ovest, sul Sentiero No. 714 che porta, dopo essere transitato sulla Forcella delle Féde (2.550 m slm), sulla Forcella Stephen (2.680 m slm), scenografico valico tra la Cima di Ball e la Cima di Val di Roda (2.791 m slm). L’ultimo tratto di risalita che porta alla Forcella Stephen lungo l’alta Val di Roda è uno dei tratti più rischiosi del percorso in quanto non ci sono protezioni e si cammina su rocce con bolli rossi che fanno da segnavia. La forcella potrebbe essere un ottimo punto panoramico in cui fermarsi per una pausa, prima di scendere lungo il vallone ad est che, chiuso tra due maestose pareti, porta direttamente al Passo di Ball (2.443 m slm), lungo il Sentiero Attrezzato Nico Gusella. Il tratto attrezzato del Nico Gusella non è da considerarsi né impegnativo né esposto, ma fatto in discesa si rivela tecnicamente divertente. 

Dal Passo di Ball si prosegue verso il Rifugio Pradidali su un tratto tranquillo in discesa, che porta al rifugio in circa 20 minuti. Al Rifugio Pradidali (2.278 m slm) sarete circa a metà del percorso e, mancando la parte più impegnativa, vi consigliamo di valutare se rientrare al punto di partenza; a titolo informativo percorrendo il Sentiero No. 715 (Sentiero Attrezzato del Passo di Ball) verso nord e rientrando su San Martino di Castrozza lungo il Sentiero del Barone Von Lessler, è possibile accorciare il percorso ed  evitare la parte più tecnica. 

Dal Rifugio Pradidali si prosegue lungo il Sentiero No 739 in direzione Rifugio Velo della Madonna. Poco dopo un tratto di sentiero tecnico su roccia e ghiaia, che scende su un ripido canalino che guarda a picco sulla Val Pradidali, si arriva all’attacco della Ferrata Del Portón, tratto più impegnativo del giro, che comincia verticale sulla parete orientale della Cima di Ball. Il primo tratto della Ferrata del Portón è verticale ed esposto, a tratti strapiombante, ma incredibilmente panoramico. Finito il tratto attrezzato, ci si sentirà quasi fuori dal mondo, chiusi in un ripido e franoso canalone che si dovrà cautamente risalire per arrivare alla Forcella Portón.

Dalla Forcella Portón (2.460 m slm) mancherà ancora una ferrata; l’anello attorno alla Cima di Ball è concluso e non resta che proseguire per il Sentiero No. 715 e scendere lungo la Ferrata del Velo alla base della magnifica parete nord della Cima della Madonna (2.803 m slm).

Una volta giunti al rifugio, ci si dovrà soltanto preoccupare di tornare a San Martino di Castrozza, scendendo lungo il Sentiero No. 713 fino ai ruderi della Malga Sóra Rónz. Dalla malga si prosegue lungo il Sentiero No. 724 in direzione San Martino di Castrozza, che porta a Còl. Attraversato il rio che scende dalla Val di Roda e giunti al Rifugio Forestale (1.551 m slm), si volta verso destra, a nord, percorrendo un breve tratto in salita che permetterà di immettersi lungo il sentiero già percorso all’inizio dell’escursione, il Sentiero No. 721, che porterà comodamente al punto di partenza, presso Colverde.

 

Sentieri

 

  • Dalla partenza degli impianti di risalita Colverde, a San Martino di Castrozza, seguire il Sentiero No. 702 verso il Rifugio Velo della Madonna,
  • Dopo poco più di un chilometro e mezzo, prendere il Sentiero No. 721 verso il Rifugio Velo della Madonna, passando per la Val di Roda,
  • Imboccare la Ferrata della Vècia, Sentiero No. 739B, fino a Forcella Portón,
  • Da Forcella Portón (2.460 m slm), imboccare il la Ferrata Nico Gusella, Sentiero No. 714 verso Forcella Stephen, passando per la Forcella delle Féde (2.550 m slm),
  • Da Forcella Stephen (2.680 m slm), scendere lungo la ferrata del Sentiero No. 714 per poi prendere, al Passo di Ball (2.451 m slm), il Sentiero No. 715 in direzione Rifugio Pradidali,
  • Dal Rifugio Pradidali (2.278 m slm), prendere la Ferrata del Portón, Sentiero No. 739A, per il Rifugio Velo della Madonna fino alla Forcella Portón,
  • Dalla Forcella Portón (2.460 m slm), prendere la Ferrata del Velo, Sentiero No. 739, fino a giungere al Rifugio Velo della Madonna,
  • Dal rifugio (2.358 m slm), scendere lungo il Sentiero No. 713  fino ai ruderi della Malga Sóra Rónz, per poi proseguire lungo il Sentiero No. 724 per San Martino di Castrozza / Col,
  • Passata la Val di Roda, giunti al Rifugio Forestale (1.551 m slm), percorrere il breve tratto di salita per riprendere il Sentiero No. 721 che permette il rientro al punto di partenza. ✓

 

Varianti

 

  • Dal Passo di Ball, in caso si voglia accorciare il percorso, percorrendo il Sentiero No. 715 (Sentiero Attrezzato del Passo di Ball) verso nord è possibile rientrare a San Martino di Castrozza lungo il Sentiero del Barone Von Lessler,  evitando la parte più tecnica del percorso.

 

RIFUGIO PRADIDALI

 

  • Il nome del rifugio deriva verosimilmente da “prati gialli”, dovuto alla ricca fioritura del papavero alpino a valle, che colorava i ghiaioni della Val Pradidali di giallo.
  • Il Rifugio Pradidali è uno storico rifugio Dolomitico costruito nel 1896 dal DÖAV di Dresda. E’ base di partenza di un gran numero di bellissime ascensioni su roccia di ogni tipo e difficoltà, tra le quali ricordiamo le celebre Fessura Buhl-Erwing, frequentata da alpinisti di ogni parte del mondo, senza dimenticare molte altre ascensioni di stampo classico dalle firme prestigiose di Langes, Detassis, Castiglioni, Wiessner, Solleder, fino alle grandi vie contemporanee del freeclimber più famoso, Maurizio “Manolo” Zanolla (detto “il mago”), che qui stabilì il suo campo base nei primi anni della sua brillante carriera alpinistica.

 

RIFUGIO VELO DELLA MADONNA

 

  • Il Rifugio Velo della Madonna (conosciuto anche come Rifugio del Velo) è stato inaugurato nel settembre 1980, presso un crocevia, proprio ai piedi della Cima della Madonna (2752 m s.l.m.),  da dove partono numerosi percorsi alpinistici che includono lo Spigolo del Velo, le Vie Normali, ed alcuni sentieri attrezzati e Vie Ferrate.
  • Il nome del rifugio deriva dalla via classica dello Spigolo del Velo.
  • La famosa via dello Spigolo del Velo (conosciuta anche come “die Schleierkante” in tedesco), è ritenuta da molti alpinisti come la più bella delle alpi orientali. La via fu aperta il 19 luglio 1920 dagli alpinisti austriaci Gunther Langes e Erwin Merlet, mentre la prima invernale fu portata a termine con un’impresa epica il 21 gennaio 1953 dai primierotti Lallo Gadenz e Giacomo “Meto” Scalet.
  • Giacomo “Meto” Scalet, guida alpina, Aquila di San Martino, campione italiano e olimpionico nello sci di fondo nel 1936, vanta il record di ascese allo Spigolo del Velo: 87 ufficiali, 100 secondo il “Meto”.
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