Barone von Lessler

Colverde – Rifugio Velo – Cacciatore – Rifugio Pradidali – Passo di Ball – Val di Roda

Dettagli

Località San Martino di Castrozza
Caratteristiche Dolomiti, Pale di San Martino
Condizioni del percorso Ben segnalato ed attrezzato, a tratti impegnativo
Grado di esposizione 3/5
Terreno (Bosco) 30%
Terreno (Prato) -
Terreno (Roccia) 70%
Terreno (Urbano) -
Lunghezza 22.5 km
Durata 9h 30
Dislivello positivo 2 146 m
Dislivello negativo 2 146 m
Altitudine massima 2 443 m
Altitudine minima 1 510 m
Parcheggio Macchina 46.264319, 11.805013
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Descrizione

Lunga ed impegnativa escursione ad anello con partenza e arrivo a San Martino di Castrozza, che tocca i due principali rifugi delle Pale di San Martino meridionali (Rifugio Velo della Madonna e Rifugio Pradidali). L’itinerario richiede ben oltre le otto ore e copre un notevole dislivello, per questo motivo è consigliato esclusivamente ad escursionisti esperti che vogliano affrontare una lunga giornata immersa nel tipico ambiente dolomitico di alta quota.

Partendo dalla partenza dell’ovovia Colverde posta ai margini dell’abitato di San Martino di Castrozza, ci si dirige verso località Sopra Col, imboccando il Sentiero No. 721 che sale rapidamente fra bosco e ghiaioni. Alzandosi di quota, la vegetazione diventa meno fitta e si aprono scorci bellissimi su San Martino di Castrozza e sulla Cima della Madonna (2.803 m slm). 

Dopo un tratto relativamente facile che costeggia le sponde orientali della Cima Val di Roda (2.604 m slm), si arriva al bivio con il Sentiero No. 713, chiamato Sentiero Attrezzato della Lasta Moia e accesso principale al Rifugio Velo della Madonna (che parte da Malga Civertaghe) dove il percorso diventa più impegnativo per l’ultimo strappo che porta al Rifugio Velo della Madonna. Il segmento sul Sentiero No. 713 che precede l’arrivo al rifugio presenta dei tratti esposti, dove ci si può assicurare alle corde fisse. 

Una volta giunti al Rifugio Velo della Madonna (2.358 m slm), il primo di questo lungo anello, l’escursione continua sul Sentiero No. 742 in direzione Sentiero del Cacciatore / Ferrata Dino Buzzati. La salita porterà in poco meno di un un’ora sul valico (2.420 m slm), posto a sud della Cima della Stanga (2,547 m slm); una volta scavalcata la forcella, comincerà una lunga e tecnica discesa lungo il Sentiero No. 742, chiamato Sentiero Attrezzato del Cacciatore. Sebbene le parti più difficili ed esposte abbiano il supporto di corde fisse, la discesa, che presenta un dislivello di circa 1.000 m, va svolta con la massima attenzione, specialmente se il fondo è bagnato. Dal Sentiero del Cacciatore si può ammirare un panorama a dir poco meraviglioso sulle valli Pradidali e Canali, oltre che sulle cime Canali (2.859m s.l.m.), della Madonna (2.803 m slm) e Sass Maór (2.551 m slm). Verso la fine della discesa, in memoria dell’Accademico del CAI Giancarlo Biasin (inciampato durante la discesa sul Sentiero del Cacciatore nel 1964), troverete una lapide a lui dedicata. 

Arrivati alla fine della discesa, l’itinerario comincia nuovamente a farsi impegnativo, con un notevole dislivello positivo che dalla località Pedemonte (1.627 m slm) risale la Val Pradidali lungo il Sentiero No. 709 che porta al Rifugio Pradidali in circa un’ora di cammino sostenuto. Dal Rifugio Pradidali (2.278 m slm), l’itinerario continua a salire lungo il Sentiero No. 715 che conduce al Passo di Ball, dedicato al pioniere inglese esploratore delle Pale di San Martino, a 2.443 metri di altitudine. Superato il passo, il sentiero scende rapidamente lungo un breve tratto esposto ma adeguatamente attrezzato per poi continuare su sentiero ben percorribile che conduce verso Col de le Féde. Poco prima di giungere al colle, si incontrerà il bivio con il Sentiero No. 702 che verso ovest scende dal Rifugio Rosetta, dove comincia il rientro verso San Martino di Castrozza. Il Sentiero No. 702, chiamato Sentiero del Barone von Lesser, scende lungo la Val di Ròda presentando una lunga serie di tornanti (circa 240 in totale), passando per la località di Col dei Béchi (2.048 m slm).

Ultimati i tornanti, ci si immette sulla strada forestale della Val di Roda che, in breve tempo, riporta a San Martino di Castrozza.

 

Sentieri

 

  • Dalla partenza della funivia Colverde, a San Martino di Castrozza, prendere il Sentiero No. 721 verso il Rifugio Velo della Madonna,
  • Seguire le indicazioni per Rifugio Velo della Madonna prendendo il Sentiero No. 713,
  • Dal Rifugio Velo della Madonna (2.358 m slm), seguire il Sentiero No. 742 in direzione Sentiero del Cacciatore / Ferrata Dino Buzzati,
  • Dalla forcella (2.420 m slm), procedere in discesa lungo il Sentiero No. 742 (Sentiero del Cacciatore) fino alla località di Pedemonte,
  • Da Pedemonte (1.627 m slm), procedere lungo il Sentiero No. Sentiero No. 709 in direzione Rifugio Pradidali,
  • Dal Rifugio Pradidali (2.278 m slm), seguire il Sentiero No. 715 in direzione Passo di Ball,
  • Dal Passo di Ball (2.443 m slm), scendere lungo il Sentiero No. 715 fino al bivio con il Sentiero No. 702,
  • Procedere in discesa sul Sentiero No. 702 e poi sulla Strada Forestale Val di Roda verso San Martino di Castrozza, fino al rientro al punto di partenza. ✓

 

RIFUGIO VELO DELLA MADONNA

 

  • Il Rifugio Velo della Madonna (conosciuto anche come Rifugio del Velo) è stato inaugurato nel settembre 1980, presso un crocevia, proprio ai piedi della Cima della Madonna (2752 m s.l.m.),  da dove partono numerosi percorsi alpinistici che includono lo Spigolo del Velo, le Vie Normali, ed alcuni sentieri attrezzati e Vie Ferrate.
  • Il nome del rifugio deriva dalla via classica dello Spigolo del Velo.
  • La famosa via dello Spigolo del Velo (conosciuta anche come “die Schleierkante” in tedesco), è ritenuta da molti alpinisti come la più bella delle alpi orientali. La via fu aperta il 19 luglio 1920 dagli alpinisti austriaci Gunther Langes e Erwin Merlet, mentre la prima invernale fu portata a termine con un’impresa epica il 21 gennaio 1953 dai primierotti Lallo Gadenz e Giacomo “Meto” Scalet.
  • Giacomo “Meto” Scalet, guida alpina, Aquila di San Martino, campione italiano e olimpionico nello sci di fondo nel 1936, vanta il record di ascese allo Spigolo del Velo: 87 ufficiali, 100 secondo il “Meto”.

 

RIFUGIO PRADIDALI

 

  • Il nome del rifugio deriva verosimilmente da “prati gialli”, dovuto alla ricca fioritura del papavero alpino a valle, che colorava i ghiaioni della Val Pradidali di giallo.
  • Il Rifugio Pradidali è uno storico rifugio Dolomitico costruito nel 1896 dal DÖAV di Dresda. E’ base di partenza di un gran numero di bellissime ascensioni su roccia di ogni tipo e difficoltà, tra le quali ricordiamo le celebre Fessura Buhl-Erwing, frequentata da alpinisti di ogni parte del mondo, senza dimenticare molte altre ascensioni di stampo classico dalle firme prestigiose di Langes, Detassis, Castiglioni, Wiessner, Solleder, fino alle grandi vie contemporanee del freeclimber più famoso, Maurizio “Manolo” Zanolla (detto “il mago”), che qui stabilì il suo campo base nei primi anni della sua brillante carriera alpinistica.
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