Monte Cimerlo

Fósne – Monte Cimèrlo – Stanga – Rifugio Velo della Madonna – Camillo Depaoli

Dettagli

Località Alta Val Canali, Pale di San Martino
Caratteristiche Dolomiti
Condizioni del percorso Su sentieri ben visigili e segnalati
Grado di esposizione 4/5
Terreno (Bosco) 40%
Terreno (Prato) 10%
Terreno (Roccia) 50%
Terreno (Urbano) -
Lunghezza 10.6 km
Durata 5h 30
Dislivello positivo 1 200 m
Dislivello negativo 1 200 m
Altitudine massima 2 550 m
Altitudine minima 1 339 m
Parcheggio Macchina 46.207624, 11.857563

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Descrizione

Spesso erroneamente chiamate “le tre Pale”, dal fondovalle del Primiero la loro vista impressionante attrae l’attenzione dei visitatori di Fiera di Primiero. In contrapposizione alle famosissime Tre Cime di Lavaredo, che svettano isolate, le tre cime che si vedono dal fondovalle sono semplicemente tre delle cime più meridionali del vasto blocco dolomitico delle Pale di San Martino e sono – da O a E – la Cima della Madonna, il Sass Maór e il Monte Cimèrlo. La prospettiva dal fondovalle inganna: le cime sono infatti poste da N a S e non sono continue (tra il Cimèrlo e la Cima della Madonna vi è la cima della Stanga). il Monte Cimèrlo è la cima più meridionale delle tre, nonché la più bassa. Questo itinerario porta in cima al Monte Cimèrlo, unica cima delle tre raggiungibile senza arrampicare, risalendo la Via Ferrata Dino Buzzati per poi scendere lungo il sentiero Camillo Depaoli.

Il percorso parte dalla località Fósne, nell’alta Val Canali, dove è presente anche un piccolo parcheggio situato a lato della strada asfaltata poco prima degli scenografici pascoli dei Prati Fósne, in località Sorapiana. Dopo qualche centinaia di metri in leggera salita sulla strada asfaltata, si giunge al crocevia dei Prati Fósne (1.374 m slm), dove il percorso procede sulla destra, verso NE, lungo il Sentiero No. 731 che sale ai margini dell’ampio prato in direzione Cimèrlo / Forcella Col dei Cistri. La segnaletica è sempre ben visibile e, seguendo le indicazioni per la Ferrata Dino Buzzati si lascia quindi il Sentiero No. 731 per imboccare sulla destra il ripido Sentiero No. 747. Questo sentiero risale il Bosco Cimèrlo, con la vegetazione che lascia via via spazio al pino mugo per poi diventare sempre più rada a margine dell’evidente ghiaione che solca l’intero versante S del Cimèrlo. Il tracciato esce quindi dalla vegetazione e viene quindi  segnalato da innumerevoli pinnacoli e piccole guglie. 

La Via Ferrata Dino Buzzati comincia nei pressi di una selletta, a circa 2.100 m di altitudine. Il primo tratto dritto con pendenze non eccessive è seguito dal passaggio alla Forcelletta Belvedere e quindi da un tratto verticale che porta ad un camino. Il passaggio più spettacolare della Dino Buzzati è quello della deviazione sull’esposta parete esterna (che sostituisce lo stretto passaggio storico ora in disuso) dove una serie di staffe e funi facilita la salita. Superato questo passaggio, la Via Ferrata termina al soprastante cocuzzolo (2.300 m slm). Il percorso continua quindi seguendo la traccia che, risalendo i prati soleggiati dello spallone SE del Cimèrlo, porta ad un valico ad E rispetto alla cima. Da qui è anche possibile seguire una traccia visibile a terra (senza indicazioni) che, con una deviazione di circa 15’, porta alla cima del Monte Cimèrlo (2.505 m slm).

Dal valico si scende, sempre lungo il Sentiero No. 747, prestando attenzione ad assicurarsi, in un paio di passaggi, alle corde della ferrata. Terminata la discesa, si raggiunge la cresta che separa le cime del Cimèrlo e della Stanga. La cresta è estremamente panoramica, affacciandosi a destra (lato E) sulla Val Pradidali e a sinistra (lato O) sull’Alta Val di Primiero, verso San Martino di Castrozza. Superata la cresta, in prossimità del bivio con il Sentiero No. 742 “Sentiero del Cacciatore”, si procede risalendo quest’ultimo verso Cima Stanga / Rifugio Velo della Madonna. Con un ultimo tratto di salita si giunge sulla Cima Stanga (2.550 m slm), dove la vista sulle cime del Sass Maór e della Madonna in primo piano è spettacolare.

Dalla Cima Stanga il sentiero procede in discesa  e porta velocemente al Rifugio Velo della Madonna (2.358 m slm), che era già possibile intravedere dalla cima guardando verso NO. Dal rifugio l’itinerario continua scendendo lungo il Sentiero No. 713 “Lasta Moia” fino al bivio del Cadinòt (2.280 m slm). Da qui si procede lungo il Sentiero No. 734A “Camillo Depaoli” verso Col dei Cistri / Fósne / Piereni. Il sentiero Camillo Depaoli, seppur con modeste difficoltà, è attrezzato nella prima parte e va via via spianando portandosi su un lungo tratto di discesa alternata a tratti più pianeggianti e attraversando gli ampi valloni delle pareti SO del Monte Cimèrlo. Dopo questo lungo tratto si raggiunge la Forcella Col dei Cistri (1.568 m slm), dove si imbocca la strada forestale del Sentiero No. 731 in località Prasorìn che scende ricongiungendosi al primo tratto dell’itinerario e che riporta, quindi, al punto di partenza.

 

Sentieri

 

  • Dai Prati Fósne (1.374 m slm), nell’alta Val Canali, salire verso NE lungo il Sentiero No. 731 in direzione Cimèrlo / Forcella Col dei Cistri, poi procedere seguendo le indicazioni per la Ferrata Dino Buzzati sul Sentiero No. 747, 
  • Percorrere la Via Ferrata Dino Buzzati fino a raggiungere il valico ad E rispetto alla cima,
  • [DEVIAZIONE] Dal valico è possibile seguire una traccia visibile a terra (senza indicazioni) che, con una deviazione di circa 15’, porta alla cima del Monte Cimèrlo (2.505 m slm),
  • Dal valico, scendere lungo il Sentiero No. 747, poi procedere sul Sentiero No. 742 “Sentiero del Cacciatore” verso Cima Stanga / Rifugio Velo della Madonna,
  • Da Cima Stanga (2.550 m slm), scendere fino al Rifugio Velo della Madonna
  • Dal Rifugio Velo della Madonna (2.358 m slm), seguire il Sentiero No. 713 “Lasta Moia” fino al bivio del Cadinòt,
  • Dal bivio del Cadinòt (2.280 m slm), prendere il Sentiero No. 734A “Camillo Depaoli” verso Col dei Cistri / Fósne / Piereni, fino a Forcella Col dei Cistri,
  • Da Forcella Col dei Cistri (1.568 m slm), imboccare la strada forestale del Sentiero No. 731 e scendere ripercorrendo il primo tratto dell’itinerario fino al punto di partenza. ✓

 

RIFUGIO VELO DELLA MADONNA

 

  • Il Rifugio Velo della Madonna (conosciuto anche come Rifugio del Velo) è stato inaugurato nel settembre 1980, presso un crocevia, proprio ai piedi della Cima della Madonna (2752 m s.l.m.),  da dove partono numerosi percorsi alpinistici che includono lo Spigolo del Velo, le Vie Normali, ed alcuni sentieri attrezzati e Vie Ferrate.
  • Il nome del rifugio deriva dalla via classica dello Spigolo del Velo.
  • La famosa via dello Spigolo del Velo (conosciuta anche come “die Schleierkante” in tedesco), è ritenuta da molti alpinisti come la più bella delle alpi orientali. La via fu aperta il 19 luglio 1920 dagli alpinisti austriaci Gunther Langes e Erwin Merlet, mentre la prima invernale fu portata a termine con un’impresa epica il 21 gennaio 1953 dai primierotti Lallo Gadenz e Giacomo “Meto” Scalet.
  • Giacomo “Meto” Scalet, guida alpina, Aquila di San Martino, campione italiano e olimpionico nello sci di fondo nel 1936, vanta il record di ascese allo Spigolo del Velo: 87 ufficiali, 100 secondo il “Meto”.

 

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