
Malga Canali – Trói dei Todéschi – Cima Regàde – Forcella dell’Óltro – Rifugio Treviso
Dettagli
Descrizione
L’escursione proposta attraversa l’estrema parte a sud ovest del gruppo dolomitico delle Pale di San Martino, sviluppandosi attorno al crinale delle cime d’Oltro, Le Rocchette e Monte Feltraio.
Si parte nei pressi di Malga Canali (1.307 m s.l.m.). Dalla fine della strada asfaltata che conduce alla malga, si imbocca la strada bianca in direzione Rifugio Treviso. Dopo circa un chilometro di facile cammino sulla strada forestale, si imbocca a destra il ponte di legno che attraversa il Torrente Canali. Si comincia il sentiero chiamato Trói dei Todéschi (tr. sentiero dei tedeschi), che in salita e sempre all’ombra del bosco porterà fino al Campigol dell’Óltro. Questo sentiero termina all’intersezione con il Sentiero No. 718 dell’Alta Via No. 2 che dal Rifugio Treviso porta in salita verso la Forcella d’Óltro.
Una volta usciti dal bosco il percorso inizia a farsi decisamente più accidentato, costituendo senza dubbio il tratto piú faticoso e al contempo meno conosciuto dell’itinerario. È sufficiente seguire le indicazioni che indicano la direzione per il Passo delle Regàde. Un ghiaione abbastanza instabile seguito da un sentiero a tratti esposto porteranno direttamente al passo. Prima di scendere, consigliamo di salire la cima, poco distante dal sentiero, a 2.245 mt di quota. Proseguendo per una decina di minuti la facile cresta, troverete una croce e verrete ripagati da uno dei migliori punti panoramici della Valle di Primiero.
Una volta tornati al passo, si scende seguendo chiare tracce verso est fino a incontrare nuovamente il Sentiero No. 718 che proviene dalla Forcella dell’Óltro. Da questo versante il paesaggio ma anche il sentiero, che diventa decisamente più agevole una volta arrivati lungo l’Alta Via No. 2, cambiano notevolmente. Si percorrerà un lungo segmento in discesa aperto a tratti su prati e talvolta sotto le rocce, dove si potrà ammirare dall’alto Passo Cereda e gli abitati della Valle del Mis. Per tornare sul versante della Val Canali, sulla via del rientro, si prosegue verso la Forcella d’Óltro (2.094 m s.l.m.), fortunatamente lungo il tratto in discesa non si perde troppa quota, per cui una ventina di minuti dovrebbero essere sufficienti per raggiungere la forcella. Da qui si scende prima per un ripido canalone e poi lungo un più agevole sentiero che vi riporterà fino al Campigol dell’Óltro. Si continua a seguire il Sentiero No. 718 che, senza ulteriori dislivelli, porta fino al Rifugio Treviso (1.631 m s.l.m.). Dal rifugio, le chiare indicazioni saranno sufficienti per tornare al punto di partenza presso Malga Canali.
Lunghezza e dislivello di questo anello non sono proibitivi ma, vista la scarsa popolarità dei luoghi toccati durante il percorso e la presenza di alcuni tratti esposti e non protetti verso le Regàde, suggeriamo questo tracciato solo ad escursionisti esperti.
Sentieri
- Da Malga Canali (1.307 m s.l.m.), seguire il Sentiero No. 707 verso il Rifugio Treviso,
- Al ponte sul Torrente Canali, imboccare il Sentiero No. 718B “Troi dei Todechi” fino al Campigol dell’Óltro,
- Proseguire seguendo il Sentiero No. 718 verso Forcella dell’Óltro e poi, al bivio prima del canalone che sale alla forcella, abbandonarlo e seguire le indicazioni per il “Sentiero delle Regàde” (non numerato),
- Attraversare il passo seguendo chiare tracce fino a ricongiungersi con il Sentiero No. 718,
- Proseguire verso la Forcella dell’Óltro (2.094 m s.l.m.),
- Dalla Forcella dell’Óltro, scendere verso il Campígol dell’Óltro e proseguire sempre lungo il Sentiero No. 718 verso il Rifugio Treviso,
- Dal Rifugio Treviso (1.631 m s.l.m.), scendere verso Malga Canali. ✓
RIFUGIO TREVISO
- Situato in una pittoresca cornice di grandi larici ed abeti sul versante orientale della Val Canali, il Rifugio Treviso (in origine Canalihütte o Rifugio Canali) venne inaugurato il 26 agosto 1897, con una cerimonia organizzata dalla sezione di Dresda del DOe- AV, che lì aveva scelto di erigere una capanna alpina.
- L’inaugurazione del rifugio del 1897, con l’iconica prima ascesa da parte di A.G.S. Raynor e J.S. Phillimore della Torre Dresda sulla Pala della Madonna, segnò l’inizio del turismo alpinistico di massa nella Val Canali; le sue cime furono esplorate da alpinisti quali Oscar Schuster e la famiglia Meurer, Beatrice Tomasson, la coppia Phillimore-Raynor, Fabbro, Della Fior e Bussi.
- Al termine della Grande Guerra, a seguito del Trattato di Saint-Germain, la Canalihütte fu affidata alla sezione del CAI di Treviso, che nel 1924 la riaprì con l’attuale nome. Al sodalizio trevigiano, e soprattutto al suo presidente Giulio Vianello, bisogna ricondurre non solo il ripristino del rifugio, ma pure la sua ulteriore valorizzazione a fini alpinistici, grazie all’apertura, tra gli anni ‘20 e ’30, di una geniale rete di sentieri, tra cui svettano gli stupendi Vani Alti e Sédole. Ancora oggi il sentiero “del dotór” ricorda la figura del medico Giulio Vianello.