
Dettagli
Descrizione
L’escursione proposta transita in uno dei luoghi più iconici, visitati facilmente raggiungibili di tutto il Primiero: i Laghetti di Colbricón. Non è questo però il fulcro del giro che porterà prima sulla Cima della Cavallazza e successivamente alla scoperta delle gallerie militari della Grande Guerra sulla Cavallazza Piccola.
Si parte dal parcheggio di Malga Rolle (1,904 m s.l.m.), posto un paio di tornanti sotto il Passo Rolle, dal lato che guarda il Travignòlo e la Val di Fiemme. Si segue il Sentiero No. 348, che porta ai Laghetti di Colbricón. Il sentiero è una passeggiata turistica relativamente pianeggiante ed interamente nel bosco, che in un paio di chilometri porta alla ex Malga Colbricón e ai Laghetti di Colbricón (1,922 m s.l.m.). Dato il facile accesso ai laghetti e la vocazione turistica del posto, questo tratto dell’escursione è solitamente estremamente affollato.
Dal Rifugio Laghi di Colbricón, si seguono le indicazioni che portano, lungo un sentiero ripido ma mai esposto, alla Cima della Cavallazza (2,324 m s.l.m.). Dalla cima, raggiungibile seguendo una vecchia trincea della Grande Guerra, comincia la parte migliore dell’itinerario, che include una serie di punti panoramici e luoghi della Prima Guerra Mondiale.
Scendendo dalla Cima della Cavallazza con il suo panorama mozzafiato, in direzione Cavallazza Piccola, si apriranno magnifici scorci sull’abitato di San Martino di Castrozza. Sulla via della Cavallazza Piccola, la traccia si affaccia sul lato occidentale delle Pale di San Martino (Dolomiti).
Dalla Cavallazza Piccola (2,303 m s.l.m.) inizia un sentiero che percorre il lato orientale della montagna. Il sentiero è molto esposto ma ben protetto da cavi metallici e porta alle gallerie militari (chiamate anche stóli). In alternativa, è possibile aggirare questo tratto e passare a nord, nei pressi del Lago della Cavallazza, ma a nostro modo di vedere si perderebbe una delle parti più caratteristiche dell’escursione. La posizione strategica delle gallerie, costruite dagli Austriaci e poi rimodellate dal Genio militare italiano, permetteva di avere un pieno controllo sull’accesso del Passo Rolle.
Superati gli avamposti formati da gallerie e trincee, si seguono le tracce visibili verso la Cima Tognazza (2,207 m s.l.m.). Non ci si può sbagliare; è l’unica via possibile e l’impianto sciistico che ne arriva in cima è un ulteriore punto di riferimento. Dalla Tognazza non resta che scendere lungo la pista da sci che vi porterà prima a Passo Rolle e poi, lungo i prati, al punto di partenza.
Sentieri
- Da Malga Rolle (1,904 m s.l.m.), seguire il Sentiero No. 348 fino ai Laghetti di Colbricón,
- Dai Laghetti di Colbricón (1,922 m s.l.m.) seguire la traccia verso est fino alla Cima della Cavallàzza,
- Dalla Cima della Cavallàzza (2,324 m s.l.m.), proseguire lungo la traccia che porta alla cima della Cavallàzza Piccola,
- Dalla Calavallàzza Piccola (2,303 m s.l.m.), continuare lungo il crinale fino a giungere all’arrivo della funivia della pista Paradiso, sulla Tognàzza,
- Continuare a seguire la traccia e scendere verso il Passo Rolle,
- Da Passo Rolle (1,970 m s.l.m.), scendere lungo il prato che porta fino a Malga Rolle. ✓
Stóli della Cavallazza Piccola
- Il sistema di gallerie militari (stóli) a difesa dell’accesso del Passo Rolle fu costruito dagli austriaci, con feritoie rivolte verso la Valle di Primiero.
- Entrando negli stóli, che facevano parte di una linea di difesa, che partiva dal Colbricón e finiva sulla Tognazza, si potrà notare anche la presenza di feritoie rivolte verso Paneveggio (Val Travignòlo). Con la conquista degli avamposti da parte dell’esercito italiano nel 1915, infatti, l’intero sistema difensivo austriaco venne “girato” verso nord.
- Una delle due gallerie presenti nella Cavallazza Piccola offre un interessante portale costruito con conci di porfido, che fu interamente costruito della 31-esima compagnia del V Reggimento del Genio italiano, nota per essere stata la protagonista di una battaglia a base di mine antiuomo sul vicino Colbricòn.
LA GRANDE GUERRA SUL COLBRICÓN
- La cresta del Lagorai che va dal Colbricón al Passo Rolle è stata teatro di scontri durante la Prima Guerra Mondiale.
- Prima dell’entrata, nel 1915, dell’Italia nella Grande Guerra, il monte della Cavallazza era un avamposto militare dell’Impero Austro-Ungarico. L’avamposto, costituito da un articolato sistema di trincee e gallerie, era strategicamente posizionato a guardia dell’accesso al Passo Rolle e a difesa della Val Travignòlo.
- Nell’autunno del 1915, dopo la conquista del Castelàz da parte delle truppe italiane, i soldati austro-ungarici furono costretti ad abbandonare il Passo Rolle, divenuto punto debole della nuova linea del fronte. Il 21 luglio 1916, le truppe italiane conquistarono la cima della Cavallazza e l’intera linea del fronte che percorreva la cresta dal Colbricón fino al Passo Rolle. A causa dei sopraggiunti rinforzi da parte degli austro-ungarici, l’offensiva italiana subì un arresto, congelando la linea del fronte proprio sulla cresta del monte Colbricón.
LAGHETTI DI COLBRICÓN
- I Laghetti di Colbricón (conosciuti anche come Laghi di Colbricón) sono due laghi alpini posti a quota 1.909 e 1.922 mt. di altitudine.
- Il 18 giugno 1971, Gian Luigi Secco di San Martino di Castrozza, durante una giornata di pesca al lago, raccolse una pietra anomala presso la sorgente del lago più grande. La pietra, una selce apparentemente lavorata da mani umane, fu esaminata con lo zio Luigi. Inizialmente i due pensarono fosse un ritrovamento casuale, ma successivamente, per associazione, fecero un altro sopralluogo. 57 selci lavorate vennero trovate attorno al lago di Colbricón. Le pietre lavorate risalgono al 6.500 a.C., quando cacciatori mesolitici allestivano bivacchi estivi posti in uno dei più interessanti valichi d’alta quota della parte orientale della catena del Lagorai, sul Passo di Colbricón.