Passo Rolle

Passo Rolle – Malga Juribello – Capanna Cervino

Dettagli

Località Passo Rolle
Caratteristiche Pascoli, Malghe, Pale di San Martino
Condizioni del percorso Gran parte su ampi sentieri, ben visibile e segnalato
Grado di esposizione 0/5
Terreno (Bosco) -
Terreno (Prato) 100%
Terreno (Roccia) -
Terreno (Urbano) -
Lunghezza 5.7 km
Durata 1h 45
Dislivello positivo 253 m
Dislivello negativo 253 m
Altitudine massima 2 082 m
Altitudine minima 1 868 m
Parcheggio Macchina 46.297728, 11.789197
Google-Maps-256

 

Descrizione

Se ricadete nell’ampia categoria di coloro che pensano che il Passo Rolle sia uno dei più bei passi dolomitici e in quella altrettanto ampia di coloro a cui piace passeggiare tranquillamente immersi nella nella natura alpina, questo giro fa probabilmente al caso vostro. Facilmente affrontabile per la sua facilità anche nella stagione invernale, la passeggiata permetterà di poter godere di alcuni dei più interessanti scorci di Passo Rolle, in compagnia di malghe ed annessi pascoli.

Arrivando da San Martino di Castrozza, poco sotto lo scavalco di Passo Rolle dove un tempo partiva la mitica e storica seggiovia monoposto che saliva a Baita Segantini, inizia la camminata. Si percorre in salita il primo tratto della strada forestale seguendo le indicazioni per Baita Segantini, fino a giungere, dopo mezzo chilometro, alla conca che funge da crocevia tra la Strada Val Venegia (verso Baita Segantini), la Strada Forestale Malga Costoncella e il largo sentiero verso Malga Juribello. Alla conca, si punta alla partenza della seggiovia Castellazzo, dove, sul lato est rispetto alla struttura, la traccia prosegue verso nord lungo il sentiero per la malga, in leggera discesa ondulata che, attraversando in successione i pascoli delle malghe Costoncella, Agnelazza e Juribello, in un paio di chilometri porta a Malga Juribello (1.868 m slm).

Dalla malga si risale verso nord est fino a incrociare, dopo aver lambito la vegetazione all’interno di un piccolo avvallamento, un sentiero che riporta verso Passo Rolle. Seguendo la traccia verso il passo (direzione sud), si ritorna sull’ampio sentiero percorso in precedenza, che si abbandona dopo circa 100 metri per alzarsi gradualmente di quota sul lato occidentale del Monte Castelaz (2.333 m slm), appoggiandosi su tracce più o meno visibili ma ovvie che seguono il bordo dell’evidente cambio di pendenza sulle pendici della montagna. Questo tratto, ancora su pascolo, porta in poco più di un chilometro a Capanna Cervino.

 

Sentieri

 

  • Da Passo Rolle, prendere la Strada Val Venegia verso Baita Segantini, per 500 m, fino a giungere ad un crocevia,
  • Al crocevia, seguire le indicazioni per Malga Juribello,
  • Da Malga Juribello (1.868 m slm), procedere verso nord est fino a raggiungere il sentiero che riporta verso Passo Rolle,
  • Seguire il sentiero in direzione Passo Rolle per poi, una volta immessi nel sentiero percorso per giungere alla malga, risalire il pascolo lungo le tracce che seguono il cambio di pendenza sui pendii del Monte Castelaz, fino a giungere a Capanna Cervino,
  • Da Capanna Cervino (2.082 m slm), scendere lungo la strada forestale Val Venegia fino a giungere al punto di partenza, presso il Passo Rolle. ✓

 

BAITA SEGANTINI E CAPANNA CERVINO

 

  • Una linea ben definita, oltre a quella geografica, unisce Baita Segantini e Capanna Cervino; entrambe infatti nascono grazie all’artista, guida alpina e poliglotta Alfredo Paluselli (1900 – 1969), conosciuto anche come “Custode del Cimone”.
  • Nato a Ziano di Fiemme, Paluselli è sicuramente uno dei pionieri della cultura sportiva e turistica “moderna” nella regione, grazie ad esperienze lavorative che gli permisero di osservare culture differenti in Svizzera e negli Stati Uniti d’America, una volta rientrato in Italia, dopo aver fondato una squadra di atletica in Val di Fassa ed aver conseguito il titolo di Maestro di Sci d’Italia, decise di fondare insieme alla moglie Lina la prima scuola di sci delle Dolomiti.
  • Prefabbricata con blocchi componibili nel laboratorio di Paluselli a Ziano, nasce negli anni ‘30 la Capanna Cervino, che prende il nome dal Cimon della Pala (chiamato “Cervino delle Dolomiti” per la sua forma). La scuola fu la prima in Italia a proporre pacchetti vitto, alloggio e corsi di sci.
  • Nella sua continua ricerca di nuovi stimoli, nel 1936, dopo aver restaurato la vecchio sentiero della Grande Guerra che da Passo Rolle conduceva a Passo Costazza, Paluselli decise di sposare definitivamente il Passo Rolle, costruendo quella che sarà la sua dimora per i successivi 35 anni (incluso il famoso inverno del 1950-1951 quando Passo Rolle venne sommerso da più di 25 metri di neve): Baita Segantini.
  • Si dice che Paluselli, conosciuto per la sua schiettezza, non amasse essere circondato da persone e che trattasse con durezza chiunque si atteggiasse o ostentasse. È noto inoltre che Paluselli aprisse la sua dimora a visitatori solo occasionalmente,  quando si allontanava per rientrare a valle o per scalare, lasciando agli ospiti un semplice biglietto con scritto: “Entrate, bevete, pagate”.
  • Intitolata al pittore di Arco che Paluselli ammirava e ricavata da un tabià di Bellamonte smontato e rimontato dallo stesso Paluselli dove ora sorge, Baita Segantini resta ad oggi una delle mete più turistiche delle Dolomiti. Tra i suoi visitatori, svettano anche nomi illustri come Alcide De Gasperi, Aldo Moro, Leopoldo III del Belgio e Papa Giovanni XIII.
Strava
GPX

  GALLERY