Ritonda – Rifugio Pradidali – Rifugio Rosetta – Passo Canali – Rifugio Treviso

Dettagli

Località Pale di San Martino
Caratteristiche Altopiano, Riviera di Manna, Val Pradidali, Val Canali, Val di Roda
Condizioni del percorso Ben segnalato ed attrezzato
Grado di esposizione 3/5
Terreno (Bosco) 30%
Terreno (Prato) -
Terreno (Roccia) 70%
Terreno (Urbano) -
Lunghezza 24.5 km
Durata 9h
Dislivello positivo 2 000 m
Dislivello negativo 2 000 m
Altitudine massima 2 660 m
Altitudine minima 1 200 m
Parcheggio Macchina 46.217333, 11.877667

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Descrizione

Questo itinerario impegnativo è ideale per escursionisti esperti alla ricerca di una giornata estiva da trascorrere nella sua interezza in compagnia dello spettacolare panorama offerto dalle Pale di San Martino. Il percorso parte dalla media quota dell’Alta Val Canali e transita per ben tre rifugi delle Pale di San Martino, unendo tra loro alcuni importanti itinerari del CAI. 

Si parte dalla località Madonna della Neve / Ritonda, nell’Alta Val Canali, facilmente raggiungibile con mezzi propri fino al parcheggio presso il Cant del Gal / Ritonda, dove il Torrente Pradidali – che scorre impetuoso nella Val Pradidali – si immette nel Torrente Canali

Il primo tratto del tracciato sale lungo il Sentiero No. 709 verso il Rifugio Pradidali. Dopo aver camminato nel bosco ed essere giunti al bivio in località Portèla (o Pedemonte, quota 1.640 m slm), si procede lungo il Sentiero No. 709 affrontando un tratto ripido su terreno roccioso. Particolarmente turistico e sempre ben segnalato, questo sentiero porta direttamente al Rifugio Pradidali (2.278 m slm). 

Dal Rifugio Pradidali si procede sulla sinistra, in direzione NO, verso il Passo di Ball – già visibile dal rifugio – percorrendo il Sentiero No. 715. Risalita un’ampia conca di roccia dolomitica, in pochi minuti si giunge sul Passo di Ball (2.443 m slm); da qui, dopo un breve tratto attrezzato non particolarmente esposto o impegnativo, il percorso procede scendendo verso la Val di Ròda. Il Sentiero No. 715 prosegue quindi pianeggiante fino a Còl de le Féde, dove incrocia il Sentiero No. 702 – proveniente da San Martino di Castrozza -, che imbocca sulla destra in direzione Rifugio Rosetta. Seguendo il Sentiero No. 702, dopo un tratto piuttosto lungo con numerosi tornanti si giunge al valico del Passo Val di Ròda (2.572 m slm) e, successivamente, al vicino Rifugio Rosetta (2.578 m slm).

Dal Rifugio Rosetta il percorso prosegue con vari saliscendi lungo quella che presumibilmente è la più classica traversata dell’Altopiano delle Pale di San Martino (da O ad E). Ci si dirige verso E, seguendo il Sentiero No. 707; dopo un paio di km si incontra un bivio; qui ci si tiene sulla sinistra sul Sentiero No. 707 verso Passo Canali / Rifugio Treviso e si percorre lungo il bellissimo paesaggio lunare della Riviera di Manna, fonte di ispirazione per il “Deserto dei Tartari” di Dino Buzzati. Il sentiero è ben segnalato e offre un bel panorama sul Ghiacciaio della Fradusta (sulla propria destra); dopo la lunga traversata si raggiunge il bivio della Forcella di Miél (2.528 m slm) che sovrasta il Costón del Mièl. Sulla forcella giunge anche il Sentiero No. 705 che sale dalla Val d’Angheraz. Il tracciato procede sulla destra (sempre seguendo il Sentiero No. 707) fino a giungere al Passo Canali (2.469 m slm), situato sulla testa della Val Canali, da dove comincia l’ultimo (lungo) tratto in discesa che scende sulla sinistra orografica del Torrente Canali. Si scende quindi fino al Rifugio Treviso (1.630 m slm) per poi proseguire verso il fondovalle, percorrendo un tratto iniziale su sentiero che si immette su una strada forestale prima e asfaltata poi, che conduce direttamente al punto di partenza.

 

Sentieri

 

  • Dalla località Sabbionade / Ritonda, salire lungo il Sentiero No. 709 verso il Rifugio Pradidali, passando per il bivio in località Portèla (o Pedemonte 1.640 m slm), 
  • Dal Rifugio Pradidali (2.278 m slm), procedere sulla sinistra, in direzione NO, verso il Passo di Ball, sul Sentiero No. 715,
  • Dal Passo di Ball (2.443 m slm), procedere sul Sentiero No. 715 verso la Val di Ròda fino a Còl de le Féde, poi prendere il Sentiero No. 702 in direzione Rifugio Rosetta,
  • Dal Rifugio Rosetta (2.578 m slm), proseguire verso E, lungo il Sentiero No. 707 verso Passo Canali / Rifugio Treviso, passando per la Forcella di Miél (2.528 m slm) e Passo Canali (2.469 m slm), 
  • Dal Rifugio Treviso (1.630 m slm), scendere verso il fondovalle, arrivando direttamente al punto di partenza. ✓

 

RIFUGIO PRADIDALI

 

  • Il nome del rifugio deriva verosimilmente da “prati gialli”, dovuto alla ricca fioritura del papavero alpino a valle, che colorava i ghiaioni della Val Pradidali di giallo.
  • Il Rifugio Pradidali è uno storico rifugio Dolomitico costruito nel 1896 dal DÖAV di Dresda. E’ base di partenza di un gran numero di bellissime ascensioni su roccia di ogni tipo e difficoltà, tra le quali ricordiamo le celebre Fessura Buhl-Erwing, frequentata da alpinisti di ogni parte del mondo, senza dimenticare molte altre ascensioni di stampo classico dalle firme prestigiose di Langes, Detassis, Castiglioni, Wiessner, Solleder, fino alle grandi vie contemporanee del freeclimber più famoso, Maurizio “Manolo” Zanolla (detto “il mago”), che qui stabilì il suo campo base nei primi anni della sua brillante carriera alpinistica.

 

RIFUGIO PEDROTTI ALLA ROSETTA

 

  • Situato sull’Altopiano delle Pale di San Martino, a 2.358 metri di altitudine, il Rifugio Giovanni Pedrotti alla Rosetta, chiamato anche Rifugio Pedrotti o Rifugio Rosetta, costruito nel 1889 su progetto dell’ingegner Annibale, è uno dei più vecchi rifugi SAT (Società Alpinisti Tridentini).
  • Già nel 1896, dato l’interesse alpinistico suscitato dalle Pale di San Martino, il Rifugio Pedrotti fu ampliato. Assieme al progetto di ampliamento, la SAT decise inoltre di costruire un secondo edificio adibito ad albergo al Passo della Rosetta, affacciato sulla conca dove sorge l’abitato di San Martino di Castrozza. L’iniziativa fu però archiviata a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.
  • Dopo la Grande Guerra, che ne lasciò in piedi soltanto pochi muri, il Rifugio Rosetta fu ripristinato e successivamente ampliato nel 1931. Il secondo conflitto mondiale riservò però una sorte simile al rifugio, che venne incendiato dai Nazisti.
  • Con la costruzione della funivia che da Colverde porta a poche centinaia di metri dal rifugio, avvenuta nel 1957, il Rifugio Rosetta si aprì in maniera definitiva al turismo dolomitico di massa.

 

RIFUGIO TREVISO

 

  • Situato in una pittoresca cornice di grandi larici ed abeti sul versante orientale della Val Canali, il Rifugio Treviso (in origine Canalihütte o Rifugio Canali) venne inaugurato il 26 agosto 1897, con una cerimonia organizzata dalla sezione di Dresda del DOe- AV, che lì aveva scelto di erigere una capanna alpina. 
  • L’inaugurazione del rifugio del 1897, con l’iconica prima ascesa da parte di A.G.S. Raynor e J.S. Phillimore della Torre Dresda sulla Pala della Madonna, segnò l’inizio del turismo alpinistico di massa nella Val Canali; le sue cime furono esplorate da alpinisti quali Oscar Schuster e la famiglia Meurer, Beatrice Tomasson, la coppia Phillimore-Raynor, Fabbro, Della Fior e Bussi.
  • Al termine della Grande Guerra, a seguito del Trattato di Saint-Germain, la Canalihütte fu affidata alla sezione del CAI di Treviso, che nel 1924 la riaprì con l’attuale nome. Al sodalizio trevigiano, e soprattutto al suo presidente Giulio Vianello, bisogna ricondurre non solo il ripristino del rifugio, ma pure la sua ulteriore valorizzazione a fini alpinistici, grazie all’apertura, tra gli anni ‘20 e ’30, di una geniale rete di sentieri, tra cui svettano gli stupendi Vani Alti e Sédole. Ancora oggi il sentiero “del dotór” ricorda la figura del medico Giulio Vianello.
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