Troi de le Caore

Via delle Miniere – Trói de le Càore – Al Prá – Ormanico

Dettagli

Località Transacqua
Caratteristiche Architetture, Prati, Bosco
Condizioni del percorso Ben segnalato
Grado di esposizione 0/5
Terreno (Bosco) 50%
Terreno (Prato) -
Terreno (Roccia) -
Terreno (Urbano) 50%
Lunghezza 3.7 km
Durata 1h 30
Dislivello positivo 190 m
Dislivello negativo 190 m
Altitudine massima 922 m
Altitudine minima 732 m
Parcheggio Macchina 46.172278, 11.833778

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Descrizione

Questa escursione è un anello semplice e ben segnalato attorno all’abitato di Transacqua. Nonostante si tratti di una passeggiata breve, questo percorso offre alcune visuali interessanti sul fondovalle, sulle Pale di San Martino e sulle Vette Feltrine. Durante la stagione invernale è possibile che alcuni tratti di questo giro (Trói de le Càore) risultino ghiacciati a causa della loro scarsa esposizione al sole.

Si parte dall’incrocio tra Via Sant’Antonio e Via delle Miniere (~740 m slm), nella parte meridionale di Transacqua. Il primo tratto, in leggera salita, percorre Via delle Miniere costeggiando il corso d’acqua Rio Carpenze. Giunto all’incrocio con Via Bellavista, nella parte più alta dell’abitato, il percorso svolta a destra, verso SE, sempre risalendo Via delle Miniere, con una breve rampa finale che si immerge nel bosco. 

Terminata la salita di Via delle Miniere, in corrispondenza al capitello dedicato a Santa Barbara – patrona protettrice dei minatori -, il tracciato imbocca il Trói de le Càore (o Sentiero delle Càore), nel passato utilizzato dai contadini locali per portare le capre a pascolare sui prati di alta quota durante la stagione estiva. Dopo un primo tratto pianeggiante, superata la storica Villa Càneva (~820 m slm), il Trói de le Càore procede in leggera salita al limitare del bosco fino a giungere ad un bivio con una strada, nei pressi di un’antica fornace, poco sopra la località di Segnaréz. Un ultimo strappo in salita di un centinaio di metri sulla strada asfaltata del Sentiero No. 723 porta a riprendere il Trói de le Càore (~900 m slm), che si prende a sinistra, verso N. Il sentiero prosegue piacevolmente in discesa nel bosco fino alla località Pra’, prato orientato verso l’abitato di Ormanico.

Dalla località Pra’ / Cava, il tracciato scende lungo la strada asfaltata di Via della Cava, giungendo direttamente nel grazioso centro di Ormanico che si attraversa tenendo la direzione di Via della Cava per poi seguire, in rapida successione, prima la ciclopedonale, poi Via San Marco ed infine Via Sant’Antonio che porta quindi direttamente al punto di partenza.

 

Sentieri

 

  • Dall’incrocio tra Via Sant’Antonio e Via delle Miniere (~740 m slm), risalire Via delle Miniere, superare l’incrocio con Via Bellavista e giungere al capitello dedicato a Santa Barbara,
  • Dal capitello, imboccare il sentiero “Trói de le Càore”, percorrendolo nella sua interezza fino alla località Pra’,
  • Da Pra’ / Cava, scendere lungo la strada asfaltata di Via della Cava, giungendo a Ormanico,
  • Attraversare Ormanico, prima la ciclopedonale, poi Via San Marco ed infine Via Sant’Antonio, giungendo direttamente al punto di partenza. ✓

 

LE MINIERE DELLA CÀNEVA

 

  • Al limitare dell’abitato di Transacqua è ancora possibile scorgere l’entrata di quelle che furono le ultime miniere attive della Valle di Primiero.
  • Durante il XV e il XVI secolo, le risorse minerarie della valle – principalmente ferro e argento – erano usate dalle famiglie austriache soprattutto per scopi commerciali.
  • Dopo che nel 1572 fu venduta alla famiglia Welsperg, la miniera di Caneva rimase attiva sotto la giurisdizione del governo austriaco fino al 1866. In seguito una delle sue entrate fu utilizzata da un bar locale (Bar Bellavista) fino alla metà del secolo scorso per conservare le merci fresche.
  • Due sono le entrate che ancora si possono osservare percorrendo il Trói de le Càore, qui la principale, e qui l’entrata secondaria (nel bosco).
  • In ricordo del passato minerario dei pendii del Monte Padella, proprio all’inizio del Trói de le Càore si trova un capitello dedicato a Santa Barbara, patrona protettrice dei minatori.

 

Bibliografia

 

Tissot, E. (1956). Primiero di ieri.. e di oggi. Primiero, Italia: Azienda autonoma di soggiorno e turismo.

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