
- Una linea ben definita, oltre a quella geografica, unisce Baita Segantini e Capanna Cervino; entrambe infatti nascono grazie all’artista, guida alpina e poliglotta Alfredo Paluselli (1900 – 1969), conosciuto anche come “Custode del Cimone”.
- Nato a Ziano di Fiemme, Paluselli è sicuramente uno dei pionieri della cultura sportiva e turistica “moderna” nella regione, grazie ad esperienze lavorative che gli permisero di osservare culture differenti in Svizzera e negli Stati Uniti d’America, una volta rientrato in Italia, dopo aver fondato una squadra di atletica in Val di Fassa ed aver conseguito il titolo di Maestro di Sci d’Italia, decise di fondare insieme alla moglie Lina la prima scuola di sci delle Dolomiti.
- Prefabbricata con blocchi componibili nel laboratorio di Paluselli a Ziano, nasce negli anni ‘30 la Capanna Cervino, che prende il nome dal Cimon della Pala (chiamato “Cervino delle Dolomiti” per la sua forma). La scuola fu la prima in Italia a proporre pacchetti vitto, alloggio e corsi di sci.
- Nella sua continua ricerca di nuovi stimoli, nel 1936, dopo aver restaurato la vecchio sentiero della Grande Guerra che da Passo Rolle conduceva a Passo Costazza, Paluselli decise di sposare definitivamente il Passo Rolle, costruendo quella che sarà la sua dimora per i successivi 35 anni (incluso il famoso inverno del 1950-1951 quando Passo Rolle venne sommerso da più di 25 metri di neve): Baita Segantini.
- Si dice che Paluselli, conosciuto per la sua schiettezza, non amasse essere circondato da persone e che trattasse con durezza chiunque si atteggiasse o ostentasse. È noto inoltre che Paluselli aprisse la sua dimora a visitatori solo occasionalmente, quando si allontanava per rientrare a valle o per scalare, lasciando agli ospiti un semplice biglietto con scritto: “Entrate, bevete, pagate”.
- Intitolata al pittore di Arco che Paluselli ammirava e ricavata da un tabià di Bellamonte smontato e rimontato dallo stesso Paluselli dove ora sorge, Baita Segantini resta ad oggi una delle mete più turistiche delle Dolomiti. Tra i suoi visitatori, svettano anche nomi illustri come Alcide De Gasperi, Aldo Moro, Leopoldo III del Belgio e Papa Giovanni XIII.